Recupero crediti: come agire nei confronti della Pubblica Amministrazione

Quando è la Pubblica amministrazione a non pagare cosa può fare un’impresa per recuperare i crediti?

E’ importante, soprattutto per le imprese del nostro Paese che stanno attraversando un momento di difficoltà e di scarsa liquidità, evidenziare come poter agire nei confronti della Pubblica Amministrazione e dei suoi mancati pagamenti. Se si è ottenuta una sentenza o un decreto ingiuntivo non opposto, a fronte dell’omesso pagamento, l’azienda può avviare la cosiddetta esecuzione forzata, procedendo al pignoramento del debitore. Tuttavia, questa strada è oggi diventata lunga e laboriosa, benché sia l’unica possibile nel caso del recupero forzoso del credito verso un debitore privato.

Non va dimenticato, però, che quando il debitore è una Pubblica Amministrazione, un ente o una società pubblica, l’azienda creditrice può ricorrere ad un rimedio alternativo al pignoramento: il giudizio di ottemperanza. Per poter attivare questo tipo di giudizio, è necessario che il diritto di credito sia stato accertato da una sentenza o da altro provvedimento analogo, sia del Tribunale ordinario (anche per i gradi successivi al primo: Corte d’Appello, Cassazione) sia del Tar e del Consiglio di Stato o di altro Giudice.

Sempre in analogia al pignoramento, occorre notificare il titolo (sentenza, decreto ingiuntivo definitivo) “in forma esecutiva” ed attendere il decorso dei 120 giorni concessi dalla legge all’Amministrazione per adempiere. Decorsi i 120 giorni in assenza dell’adempimento, sarà possibile proporre ricorso al Tar, con il quale il privato chiederà al Giudice Amministrativo di fissare un termine (di regola, 30 giorni) all’Amministrazione per effettuare il pagamento, decorso il quale il Tribunale nominerà un commissario (c.d. commissario ad acta), che, materialmente, disporrà il pagamento, a spese del debitore, in favore dell’impresa ricorrente. E’ una procedura molto vantaggiosa e rapida per chi deve procedere al recupero del credito, ma soprattutto è una procedura valida in termini di probabilità effettiva del recupero e dei costi da anticipare da parte del cliente.

Sulla tempistica, il giudizio di ottemperanza si conclude, secondo le statistiche, in qualche mese, a fronte degli anni del pignoramento. Quanto alla probabilità del recupero, l’esperienza consente di poter affermare che, nella maggioranza dei casi, l’Amministrazione pagherà quanto dovuto prima della fine del giudizionon appena riceverà la notifica del ricorso. La condanna, infatti, comporterebbe un maggiore esborso economico per la P.A. ed una responsabilità personale dei dirigenti inadempienti. Riguardo i costi, il ricorso per l’ottemperanza del giudicato consente di ridurre l’onere economico del creditore, perché per attivare questo rimedio non è prevista la notificazione del precetto (che comporta il costo per la redazione dell’atto da parte dell’avvocato e le spese di notifica). L’esperienza permette al legale che assiste le imprese di suggerire la strada migliore da seguire con particolare attenzione al rapporto costi/benefici.

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